Il Segretario Nazionale della CNL – CONFEDERAZIONE NAZIONALE DEL LAVORO, Wladymiro Wysocki è stato intervistato dal quotidiano nazionale “Il Giornale”, dove ha parlato di sviluppo, obiettivi, ripresa e molto altro. Di seguito l’intervista:

Quale funzione svolge la Confederazione CNL?

«È un’associazione volontaria volta a tutelare, vigilare e rappresentare il mondo delle micro, piccole e medie imprese, e le diverse figure del lavoro autonomo tra professionisti, artigiani, imprenditori e pensionati. Sostiene inoltre lo sviluppo dell’associazionismo tra imprese, al fine di assicurare un’offerta più qualificata sul mercato e per questo di attrarre capitali».

Quali i suoi obiettivi in merito al ruolo che riveste?

«La stipula di contratti collettivi nazionali di lavoro in collaborazione con la commissione presso il Senato, che favoriscano gli interessi individuali per trarne un beneficio dell’interesse comune».

Attraverso quale strategia?

«Con percorsi mirati alla crescita delle imprese, e incremento dell’occupazione secondo progettualità dedicate. Come Confederazione CNL vogliamo fornire tutti quegli strumenti ideali a imporsi nell’attuale mondo economico per instaurare un clima di benessere economico e sociale, anche con lo strumento di emendamenti».

Lei a luglio era presente alla manifestazione Insieme per il lavoro.

«In qualità di Segretario Nazionale della CNL ho voluto sostenere e dar voce alle tante realtà professionali, dall’imprenditoria al turismo oggi in gravi difficoltà che ancora non trovano risposte né riscontri concreti dallo Stato».

Come Confederazione CNL attraverso quali strumenti gestite queste problematiche?

«Abbiamo istituito un apposito canale rispondente all’indirizzo segreterianazionale@confederazionecnl.it, presso il quale gli utenti potranno segnalarci le difficoltà per l’ottenimento della cassa integrazione».

Quanto la prevenzione sul lavoro è presente in Italia?

«È diffusa in modo irregolare sul territorio, sia per la mentalità secondo cui l’esperienza non necessità di prevenzione, sia per i costi delle misure di sicurezza che le aziende il più delle volte non riescono a sostenere, indebolite da una tassazione che li induce a compiere scelte certamente esecrabili».

Recovery fund: è un reale successo?

«Rispetto alla crisi economica delle aziende rimangono i buoni propositi ma in termini di progettualità e concretezza a breve termine non si hanno a tutt’oggi riscontri».

La prima misura che si sarebbe dovuta adottare?

«Tagliare le tasse, il principale costo delle imprese, riducendo in tal modo il cuneo fiscale sul lavoro, al fine di generare redditi e alimentare di riflesso i consumi e i servizi. Il mio impegno con le istituzioni sarà di mediare fra il mondo del lavoro e l’attuazione politica».

FONTE: ILGIORNALE.IT

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