Il nuovo Decreto crescita taglia le tasse. E’ quanto si apprende leggendo il testo rilasciato sulla Gazzetta Ufficiale. Le imprese di costruzione o ricostruzione che acquistano interi fabbricati per demolirli, ricostruirli e rivenderli entro i successivi 10 anni, pagano l’imposta di registro e le imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro 200 ciascuna.

La ricostruzione deve essere conforme alla normativa antisismica, deve consentire il conseguimento della classe energetica A o B. Se le suddette condizioni non vengono rispettate le imposte le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono dovute nella misura ordinaria e ad esse si aggiungono una sanzione del 30% delle stesse imposte e gli interessi di moraa decorrere dall’acquisto dell’immobile.

Secondo la legislazione vigente, l’imposta di registro è pari al 9% del valore dell’immobile, e si aggiunge alle imposte ipotecarie e catastali che complessivamente ammontano a 100 euro; con il decreto Crescita la tassazione si riduce a 600 euro complessivi. La novità è, dunque, interessante ma è una misura a tempo: il DL prevede che l’agevolazione sia valida fino al 31 dicembre 2021.

Di seguito è possibile scaricare il Decreto crescita pubblicato in Gazzetta.

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