Non arrivano delle buone notizie per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, soprattutto per quelli mortali. A fronte di una diminuzione delle denunce appena percettibile (449 casi su un totale di quasi 172mila unità), si segnalano, purtroppo, in aumento le vittime sul lavoro.

Dall’ultimo rapporto INAIL sul fenomeno infortunistico nel nostro Paese, riferito ai primi quattro mesi dell’anno rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Peraltro, il calo di infortuni dipende dalla riduzione degli infortuni in itinere, conseguenza diretta del periodo di lockdown che ha portato ad un incremento dello smart working. Il dato fortemente preoccupante è, come si accennava, quello relativo agli infortuni mortali. Le 306 denunce del 2021 sono superiori addirittura a quelle del 2019, quando il contatore si era fermato a 303; nel 2020, con quasi due mesi di chiusure forzate, gli infortuni mortali erano stati 280.

Numeri che destano preoccupazione e che devono essere messi in risalto per cercare di arginare una situazione francamente non più sostenibile.

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