Le condizioni degli edifici che ospitano sedi di attività lavorative svolgono un ruolo determinante per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Per questo motivo la parte architettonica deve rispondere a determinati requisiti per essere idonea allo svolgimento delle prestazioni, tra le caratteristiche indispensabili rientrano la solidità della struttura, ma anche dimensioni e fattori ambientali in modo da risultare luoghi confortevoli per chi vi lavora.

A tal proposito l’Inail fornisce delle indicazioni, sottolineando come elementi di un sistema edilizio non rispondente ai parametri imposti per garantire la sicurezza possano costituire un rischio per i lavoratori.

La relazione tra architettura e salute non è una scoperta recente, ma è solo negli ultimi anni che si è compreso appieno l’influenza di determinati fattori. Quelli ambientali, in particolare, risultano molto importanti; locali poco illuminati possono non solo ostacolare il regolare svolgimento delle attività ma provocare disagio fisico e psichico ai lavoratori, lo stesso vale per spazi troppo angusti o in cui si patisce il freddo o il caldo.

Il Regolamento (UE) N. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio stabilisce che le costruzioni devono essere adatte all’uso a cui sono destinate, tenendo conto della salute e della sicurezza delle persone che trascorrono tempo al suo interno. Inoltre, vengono indicati i requisiti di sicurezza che una struttura deve possedere: resistenza meccanica e stabilità, sicurezza in caso di incendio e accessibilità nell’uso.

Infine, è stato definito un protocollo per la valutazione del rischio architettonico attraverso l’individuazione di quattro aree chiave: sicurezza statica, sicurezza al fuoco, sicurezza agli infortuni e comfort che devono rispondere a determinati parametri.

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