Il recente aggiornamento al testo unico contiene una sezione dedicata ai rischi da calore, in particolare nel periodo estivo, quando lavorare ad alte temperature e in ambienti più caldi per natura rappresenta un pericolo per il lavoratore che si trova a operare in quel luogo. Nello specifico, una nota dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro si sofferma su questi aspetti, sottolineando l’importanza della tutela dei lavoratori dal rischio di danni provocati dal calore. Il documento si sofferma non solo sull’operazione di tutela, ma soprattutto sull’attività di informazione e prevenzione indispensabile per adottare misure adeguate.

La valutazione dei rischi da stress termico deve, quindi, essere svolta in via preliminare, servendosi di diversi strumenti, come i contenuti diffusi dall’Inail o quelli realizzati dall’Agenzia europea per la salute e la sicurezza sul lavoro, che fornisce indicazioni su come gestire i pericoli legati all’esposizione al calore sul posto di lavoro e informazioni riguardanti le patologie causate dalle alte temperature.

Come si legge nella nota dell’INL, lo stress termico provoca l’aumento del rischio infortunistico, in particolare in quei settori in cui l’attività lavorativa si svolge all’aperto, come nel caso dell’edilizia, nel campo dell’agricoltura o in quello marittimo.

Fattori importanti da tenere in considerazione per le misure preventive sono gli orari di lavoro (ore più calde della giornata in cui i rischi sono maggiori 14.00-17.00), le mansioni (quelle che richiedono maggiore sforzo), la locazione del posto di lavoro e le caratteristiche di ogni individuo (età, salute, genere, ecc.)

Per tutte queste ragioni, l’attività ispettiva dell’INL rivolgerà grande attenzione anche alla valutazione dei rischi da calore e all’applicazione delle misure preventive, al fine di evitare infortuni causati da stress termico.

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