Il Parlamento europeo ha predisposto un sistema di verifica delle dichiarazioni ambientali presentate dalle imprese per contrastare la pubblicità ingannevole e tutelare i consumatori. La direttiva arriva a completamento di una legge europea già esistente contro il greenwashing.

Nello specifico, la norma prevede l’obbligo per le aziende di addurre prove a sostegno delle dichiarazioni di marketing ambientale, prima di pubblicizzare i propri prodotti definendoli ecologici.  Gli Stati membri dovranno nominare i responsabili delle verifiche, e accertarsi che le dichiarazioni contenenti le prove vengano valutate entro 30 giorni. Il tempo di valutazione potrà variare in base al tipo di prodotto, mentre le PMI avranno a disposizione un anno in più per mettersi in regola rispetto alle grandi aziende.

Per i trasgressori sono previste sanzioni, come: ammende e l’esclusione temporanea dalle gare d’appalto pubbliche.

Recenti studi dimostrano che oltre il 50% delle dichiarazioni ambientali risultano fuorvianti o mendaci, ed è per questo che la direttiva europea arriva come azione necessaria per assicurare una competizione corretta tra gli imprenditori.

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