L’esposizione alle radiazioni solari rappresenta la causa principale dei tumori della pelle, e l’aumento dei casi, negli ultimi anni, ha richiesto un’attenzione particolare per proteggere i lavoratori da tali rischi.

Anche l’Inail si è occupata di fornire delle linee guida per la valutazione dei pericoli e le soluzioni per prevenirli. Bisogna partire da una misurazione della radiazione solare servendosi dell’UV Index, che ne attesta l’intensità. Questo indice, infatti, individua la potenza della radiazione in relazione alla posizione del sole, alla nuvolosità e ad altri fattori. Tuttavia gli elementi che possono influenzare la valutazione dei rischi dell’esposizione occupazionale ai raggi UV sono molto più complessi.

Riguardo alle misure preventive da adottare per salvaguardare i dipendenti, bisogna tenere conto che esse vanno messe in atto durante tutto l’anno e non solo in estate. Dal punto di vista tecnico-organizzativo è necessario ridurre lo svolgimento delle attività all’aperto nelle ore più calde della giornata e introdurre diverse pause da trascorrere in zone ombreggiate.

Tra le soluzioni possibili rientra anche la rotazione dei lavoratori e la creazione di aree in ombra, mediante l’installazione di barriere e coperture. Inoltre, la valutazione dei rischi da esposizione alle radiazioni solari varia in base alle condizioni ambientali e all’organizzazione del lavoro dei soggetti più sensibili.

Un metodo per operare una stima generale è rappresentato dall’ICNIRP, strumento utile sia per offrire un quadro dei pericoli relativi a questo agente fisico sia per organizzare le azioni da mettere in campo per chi lavora all’esterno. Tra queste, di particolare rilievo, risulta la scelta di un abbigliamento protettivo con la dotazione di cappelli e occhiali da sole adeguati.

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