Il disegno di legge approvato al Senato e ora in esame alla Camera mira a creare un quadro permanente di sostegno alle imprese minori tra incentivi fiscali reti produttive e semplificazioni.
La Legge annuale sulle piccole e medie imprese rappresenta una delle iniziative legislative più ambiziose del 2025 e adesso si attende l’approdo alla Camera dei Deputati dopo l’approvazione in Senato del 22 ottobre, con l’obiettivo dichiarato di costruire un sistema di sostegno stabile, periodico e strutturale per il mondo produttivo diffuso nel Paese, il provvedimento — presentato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso — introduce una serie di misure che toccano direttamente la fiscalità, la semplificazione amministrativa, l’accesso al credito e la digitalizzazione, elementi che insieme ridisegnano la geografia del lavoro e dell’impresa in Italia.
Il testo, composto da diciotto articoli suddivisi in quattro capi, disegna una mappa di interventi organici che vanno oltre la logica del bonus e del contributo straordinario, il Capo I introduce una novità di peso, le agevolazioni fiscali per le reti d’impresa previste all’articolo 1, che consentono la sospensione d’imposta sulla quota di utili reinvestiti nel programma comune di rete tra il 2026 e il 2028, fino a un massimo di un milione di euro per ciascuna impresa, l’intento è quello di favorire l’aggregazione e la collaborazione produttiva trasformando le piccole realtà isolate in sistemi coordinati e competitivi, l’articolo 2 rafforza questo asse destinando fino a cento milioni di euro al Fondo per la crescita sostenibile per sostenere le filiere industriali, in particolare quella della moda, uno dei settori simbolo del Made in Italy.
All’interno dello stesso capo, l’articolo 3 introduce la figura delle centrali consortili, nuovi enti mutualistici di sistema che avranno la funzione di supportare le imprese consorziate nella gestione di servizi comuni, un modello che richiama l’esperienza dei distretti industriali ma la aggiorna con strumenti di governance più flessibili e tecnologici, un altro elemento interessante è contenuto nell’articolo 4 che avvia una sperimentazione sul trasferimento generazionale, prevedendo nel biennio 2026-2027 incentivi per i lavoratori senior che passano al part-time accompagnati dall’assunzione di giovani under 35, un modo per favorire il ricambio di competenze e la continuità d’impresa.
Il Capo II si concentra sull’accesso al credito e sulla semplificazione normativa, con l’articolo 5 che delega il Governo a riordinare la disciplina dei confidi per migliorare l’efficienza delle garanzie e ridurre i costi istruttori, mentre gli articoli successivi prevedono semplificazioni in materia di sicurezza sul lavoro e modelli organizzativi più snelli elaborati dall’INAIL, strumenti pensati per rendere la sicurezza più accessibile senza abbassare il livello di tutela.
Il Capo IV, forse il più innovativo dal punto di vista culturale, affronta il tema della reputazione digitale e introduce tra gli articoli 12 e 17 un vero e proprio corpus di norme contro le recensioni false online, con obblighi di identificazione dell’autore, sanzioni per la compravendita di giudizi e responsabilità diretta per le piattaforme che non adottano sistemi di verifica, una misura che riconosce per la prima volta il valore economico della fiducia digitale e la trasforma in materia regolata, un passo decisivo in un’epoca in cui la credibilità di una piccola impresa può dipendere da una riga scritta su uno schermo.
Nel complesso il disegno di legge AS 1484 non si limita a introdurre agevolazioni ma tenta di costruire un ecosistema di cooperazione e sostenibilità tra imprese, amministrazione e lavoratori, e pur restando aperto il calendario della Camera — che dovrà ora discutere e eventualmente modificare il testo — la direzione è chiara, dare alle PMI italiane un punto di riferimento stabile nel tempo
Risvolti per lavoratori e imprese:
Per i lavoratori il testo apre una prospettiva di modernizzazione profonda, la semplificazione amministrativa può ridurre il peso delle procedure e restituire tempo e risorse alla formazione e alla sicurezza, l’introduzione di modelli digitali di gestione semplificata da parte dell’INAIL può trasformare la cultura della prevenzione rendendola più accessibile e meno formale ma resta fondamentale che la velocità non diventi sinonimo di superficialità, la sfida sarà quella di garantire tutele reali attraverso strumenti più agili.
Per le imprese, soprattutto le micro e piccole realtà territoriali, la legge può rappresentare una svolta, le reti d’impresa e le centrali consortili offrono la possibilità di crescere insieme senza perdere autonomia, mentre il contrasto alle recensioni false tutela la reputazione online, un bene sempre più strategico per il posizionamento sul mercato, gli incentivi fiscali e le semplificazioni operative permetteranno di liberare risorse che potranno essere reinvestite in tecnologia, innovazione e personale. Se l’iter parlamentare procederà nei prossimi mesi, la legge annuale sulle PMI potrà diventare uno strumento stabile di governance industriale, capace di trasformare la tradizionale frammentazione produttiva italiana in una rete di valore e competenze condivise, un nuovo equilibrio dove impresa e lavoro crescono insieme sotto un quadro normativo più semplice, coerente e sostenibile
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