Come ad ogni inizio di anno scolastico siamo inondati di comunicati con i quali si denunciano le carenze in cui versano le nostre scuole: “Tuttoscuola” spiega che oltre il 90% degli edifici scolastici manca di una o più certificazioni e documenti che attestano e assicurano la sicurezza delle strutture” (1) – L’ANP rinnova l’appello ai decisori politici perché pongano la massima attenzione sulla questione della messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Come Federazione Nazionale Sicurezza Scolastica, nuova realtà appena costituitasi all’interno della CNL, concordiamo ovviamente con tali posizioni ma, denunciamo che le istituzioni, nonostante i nuovi interventi di adeguamento già in corso, potrebbero far molto di più. Siamo consapevoli che la messa in sicurezza degli edifici implica enormi investimenti e programmazioni a lungo termine, ma persistono evidenti contraddizioni che incidono negativamente sullo svolgimento dell’attività scolastica. Ci riferiamo alle carenze della manutenzione edilizia e alla inadeguatezza degli organici per la gestione delle emergenze.
Spesso le scuole sono costrette ad interdire ambienti (aule, palestre, ecc.) a causa delle infiltrazioni d’acqua dovute alla mancata manutenzione di gronde, pluviali o guaine impermeabilizzanti. Comprendiamo che la criticità della ordinaria manutenzione edilizia dipende dalle oggettive difficoltà finanziarie e tecniche degli enti locali, ma intervenire su tale aspetto, a prescindere dai più impegnativi interventi di adeguamento sismico, ecc. garantirebbe comunque il mantenimento delle condizioni di efficienza dell’edificio senza avviarlo alla fatiscenza, come troppo spesso avviene.
Analogamente sul versante gestionale denunciamo l’impossibilità per i Dirigenti Scolastici di garantire la sicurezza a causa dell’insufficiente personale a disposizione. Gli incarichi operativi per la gestione delle emergenze, come è noto, non possono essere affidati ai docenti i quali in caso di pericolo non possono di certo abbandonare la classe (per intervenire ad esempio su un principio d’incendio). Siamo quindi obbligati a incaricare (addetti antincendio e primo soccorso) il personale non docente (ATA o Assistenti senza l’obbligo di vigilanza della classe), ma l’organico presente in tutte le scuole è caratterizzato da un numero considerevole di personale “demansionato” a causa di criticità (motivi di salute, ecc.) e di “incaricati annuali” (con contratto a termine) per i quali procedere con i costosi e impegnativi interventi formativi spesso viene considerato uno spreco di risorse per la singola scuola.
A tale carenza oggettiva di Collaboratori (di ruolo non demansionati), si aggiunge anche l’incongruenza nell’attribuzione del citato organico: il numero di tale personale scolastico viene stabilito esclusivamente in base al numero degli alunni complessivi, a prescindere dal numero degli “edifici” scolastici e dalla “configurazione planimetrica” degli spazi. Appare del tutto evidente che sorvegliare 1000 alunni presenti all’interno di un singolo edificio è del tutto diverso dal sorvegliare gli stessi 1000 alunni presenti su cinque diversi edifici. Come pure è evidente che sorvegliare un edificio con un unico corridoio rettilineo è completamente diverso dal sorvegliare un edificio con quattro corridoi che si incrociano ad angolo retto (es. edificio quadrangolare con cortile al centro).
Si segnala, infine, anche l’incongruenza della normativa vigente che presuppone la presenza dell’addetto antincendio nella scuola, con “competenze professionali” (corso di formazione con esame finale presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco) con inimmaginabili difficoltà logistiche e morali per gli stessi collaboratori scolastici. A nostro avviso necessita una riorganizzazione della formazione antincendio per le scuole in grado di garantire esclusivamente la messa in sicurezza di tutti i presenti (esodo d’emergenza), e l’intervento solo sul principio d’incendio, demandando al personale dei Vigili del Fuoco le attività specialistiche (eliminando quindi tutta la burocrazia che appesantisce anche le stesse strutture formative dei VVF) e all’Ufficio tecnico dell’ente locale la effettiva gestione impiantistica (Idranti, centrali di pressurizzazioni, ecc.) già oggi di loro esclusiva competenza, ma spesso disattesa per le note carenze strutturali degli stessi enti locali.
Presidente Federazione Nazionale CNL Sicurezza Scolastica
Arch. Filippo Fasulo
Note:
1) Tuttoscuola articolo del 1° Settembre 2025
2) Sito ANP del 5 settembre 2025