E’ arrivato il no da parte della Commissione Europea sul documento programmatico di bilancio per il 2019 del governo italiano, un no atteso di cui lo stesso governo era consapevole.

Il Dpb che la Commissione europea ha così rigettato definitivamente era una seconda versione a cui rispetto all’originale erano state apportate delle modifiche, che non hanno però intaccato l’aspetto più discusso dello stesso, cioè un deficit al 2,4% e una previsione del Pil all’1,5%.

La mancata approvazione era già stata messa in conto anche per la seconda versione presentata, proprio perché i cambiamenti sostanziali richiesti al nostro governo non sono stati apportati.

La Commissione ha richiesto l’apertura della procedura d’infrazione per l’Italia, che comunque entrerebbe ufficialmente in vigore solo nel 2019, perché ha ritenuto che il deficit di bilancio fosse eccessivo e violasse i parametri fissati dall’Europa sulla riduzione del debito.

Il Presidente del Consiglio Conte, nonostante l’esito negativo, si dice convinto di poter dimostrare a tutti la validità delle riforme che vuole mettere in atto, dimostrando che vogliono far del bene all’Italia, mentre il vicepremier Salvini ha ironizzato sulla “lettera arrivata da Bruxelles” affermando di essere ora in attesa di quella di Babbo Natale.

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